mercoledì 17 novembre 2010

Il regno di Ga'Hoole

Prendete 300. Fatto? Sostituite a piacere barbagianni, civette e gufi a spartani, persiani e greci vari. Fatto? Girate dieci minuti di scene ed estendetele a un’ora e mezza col ralenti. Fatto? Rovinate tutto con il 3D. Fatto? Bene, siete Zack Snyder avete appena realizzato Il regno di Ga’Hoole - La Leggenda dei Guardiani, atipico fantasy in CG con dei gufi al posto delle persone. Per fare cinema basta seguire Art Attack, di questi tempi. Zack Snyder, autore di 300 e Watchmen, nonché incoronato da Chris Nolan regista del prossimo, ennesimo, Superman, ripropone la sua zuppa epica e rallentata, stavolta nella variante animazione fantasy. A mente fredda (e passato il mal di testa da 3D), è difficile non dare addosso a questo tipo di cinema che si esaurisce con la visione del trailer, in cui una tecnica di animazione meravigliosa (i gufi sono bellissimi) ed una storia con un buon potenziale sono asserviti ad una visione registica monotona e non più originale, che penalizza la sceneggiatura nella definizione dei personaggi e delle situazioni che dovrebbero maggiormente emozionare, demandando tutto all’effetto 3D che ancora una volta invece non aggiunge un bel nulla (e mi lascia l’impressione che in 2D, in blu-ray sarà un’altra cosa). Poteva e doveva essere migliore, Il Regno di Ga’Hoole e di certo c’è di peggio in giro: l’originalità del concept (in pratica, i gufi) fa comunque galleggiare il risultato finale sopra la sufficienza, per chi ama l’animazione in computer graphic. A chi è indirizzato un film del genere? Ai bambini non credo, è un po’ duretto da digerire. Agli adulti nemmeno, non scatta certo l’empatia con dei gufi da battaglia. Ga’Hoole è lì, nel limbo dei film riusciti a metà, probabilmente nati storti in un progetto che doveva essere gestito da altre mani. La freddezza del risultato è abbastanza inaccettabile, perché sa di presa in giro per il pubblico. Sarà che mi aspettavo molto, sarà che l'ho visto negli stessi giorni sia de L'Illusionista che di Porco Rosso, entrambi capolavori, ma sono deluso, è cinema da tempo perso. E chi ha tempo da perdere, di questi tempi?

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