venerdì 27 agosto 2010

Indovina chi sposa Sally

La benevola (giuro) recensione di questo filmaccio è qui. Questi sono i cinque momenti del film in cui avrei voluto avere a disposizione o il teletrasporto o la pistola di Men In Black per creare amnesie. 1) L'ubriaca che malmena la suora scambiandola per Batman (vecchia come mia nonna di 93 anni ma non altrettanto divertente. La gag, non la suora.) 2) La lesbica davanti allo Spire di Dublino: "Non mi piacciono i cosi duri e lunghi" . Tipico esempio di british humor. 3) Una volta a caso tra tutte quelle in cui c'è sullo schermo la bambina petulante. 4) L'ennesima sequenza della donna allo specchio che si cambia e non le va mai bene niente, ovviamente il vestito peggiora sempre, generando un'ilarità che non vi sto a dire. 5) La scena dell'interrogatorio, uguale identico a quel numero da cabaret da animazione dei villaggi che ho visto in Abruzzo da piccolo. Solo che tradotto non ha neanche senso, visto che si basa sul suggerire le parole attraverso i gesti. E nel pressbook si paragonano ad A Qualcuno Piace Caldo. Roba da matti. Signor Scott, mi porti su. Grazie a http://www.filmscoop.it/.

2 commenti:

  1. Quando ho visto i cartelloni pubblicitari del film stentavo a credere che la Hawkins fosse la protagonista di un film che si preannunciava essere la solita inguardabile commedia sentimentale americana; soprattutto perchè era la stessa Hawkins che aveva impregnato Happy go Lucky di tutto il suo ottimismo e la sua voglia di vivere fino al punto di sostituire la trama del film con il suo "essere se stessa".


    bella metafora: "interpretazioni secondarie senza infamie né lodi sono imbarcazioni troppo leggere perché la zavorra di una sceneggiatura imbarazzante non le affondi tutte"

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  2. a me lei non è piaciuta affatto...

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