giovedì 3 giugno 2010

Prince of Persia

“Papà, mi compri un serpente?” *
Manuale di Istruzioni : start: tira fuori 7 euro per il biglietto triangolo: salta facendo un inutile ma spettacolare avvitamento laterale quadrato: insulta la principessa cerchio: aggrotta le sopracciglia senza particolari effetti sulla faccia da triglia che ti ritrovi croce: guarda la scollatura della principessa L1+L2: riavvolgi il tempo sempre fino al momento opportuno per la trama (trucco: tieni premuto L1 e premi su, giù, giù, destra, cerchio , sinistra, sinistra per uscire dalla sala ) Diciamocelo: la trama è quel che è (principe incontra principessa e salva il mondo con un pugnale magico che riavvolge il tempo). Gli attori son quel che sono. Però pensavo peggio. Ormai i videogiochi hanno trame così complesse e raffinate che sembrano film. Peccato che nel frattempo i film comincino ad avere trame così banali da sembrare un videogioco di vent’anni fa (tipo: idraulico salta sui tubi e picchia un gorilla…cavolo a pensarci ci verrebbe un film geniale con la trama di Donkey Kong.). Il paragone è d’obbligo, essendo Prince of Persia tratto da una serie famosissima e vendutissima di videogiochi: ho come l’impressione, però, che il film non sarà il primo di una lunga serie come accadde per il primo Prince of Persia videoludico. Non è che ci sia molto da scrivere: prendete Pirati dei Caraibi (fatto?) , togliete Johnny Depp, sostituite il mare con la sabbia, ecco Prince of Persia. A dire il vero, Pirati aveva un cast notevolissimo, mentre PoP può schierare solo un banale Ben Kingsley e l’ormai onnipresente e bravissimo Alfred Molina a supporto del duo Jake Gyllenhal/ Gemma Arterton, che fa rimpiangere persino Orlando Bloom e Scucchia Knightley in quanto a scarso appeal. Buono per passare una serata leggera al cinema, Prince of Persia convince nelle scene ambientate negli interni, nelle città persiane (meno in quelle in campo aperto e negli scontri fisici) e nel finale nel tempio, con ambientazioni che rubano la scena all’azione per dettaglio e ricchezza. Divertente anche la sequenza della corsa degli struzzi, con Alfred Molina che fa diventare oro ogni battuta che pronuncia. Peccato che il film sia troppo lungo e dopo un po’, all’ennesimo battibecco tra principe e principessa con lui strafottente e lei acida, petulante e in evidente stato di squilibrio ormonale si ha l’impressione di essere sotto l’effetto del pugnale e che sia stato riavvolto il tempo in sala…più cinema 3D di così…
* la battuta della serata è quella del bambino seduto accanto a me, dopo una scena in cui dei mortali serpenti attaccano il Principe. Visto che non ha chiesto al padre: Papà, mi compri una PlayStation?, c'è ancora speranza che diventi uno psicopatico vecchio stampo invece che un nerd, ma è una lezione dura per gli esperti di marketing che pensano a film come questi per aumentare il numero di consumatori, non certo quello degli allevatori di serpenti. Ma tanto alla fine il padre, per farlo stare buono e dissuaderlo dalla rettilofilia, gli comprerà una PlayStation comunque...
Per la cronaca, la seconda battuta della serata (anche questa, ovviamente, non parte della sceneggiatura del film) è stata quella del tipo molesto dietro di me che alla pubblicità della Costa Crociere, scena delle gnocche sui tapis roulant, ha detto, di cuore: "Ma chi te se incula, sto in vacanza, me metto a corre?". Prince of Roma EST.

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